Appendice Movimenti Ripetitivi Arti superiori e Inferiori
Se in fase di sopralluogo aziendale il Medico competente o l’RSPP notano che durante lo svolgimento della mansione l’operatore svolge ripetitivamente dei movimenti o con arti inferiori o con arti superiori, possono richiedere che nel DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) venga inserita questa particolare appendice. In seguito viene nominato un tecnico dedicato per l’azienda il quale in fase di sopralluogo utilizzata check-list, riprese cinematografiche, interviste ai lavoratori e colloqui con i responsabili per la raccolta delle informazioni necessarie alla valutazione del rischio da movimenti ripetitivi e sforzi ripetuti degli arti superiori. Il percorso di analisi che qui viene proposto, si articola nei seguenti punti: l’individuazione dei compiti caratteristici di un lavoro e fra essi di quelli che si compiono (per tempi significativi) secondo cicli ripetuti, uguali a se stessi; individuazione, nei cicli rappresentativi di ciascun compito, della sequenza delle azioni tecniche; descrizione e quantificazione in ciascun ciclo rappresentativo dei fattori di rischio: frequenza, forza, postura, complementari; ricomposizione dei dati riguardanti i cicli, in relazione ai compiti e all’intero turno di lavoro, considerando le durate e le sequenze dei diversi compiti e dei periodi di recupero; valutazione sintetica e integrata dei fattori di rischio per l’intero lavoro. Per l’analisi dei compiti lavorativi il tecnico utilizza la check-list OCRA (Colombini Et Al. 2000), strumento adatto alla preparazione della mappa di rischio per l’esposizione a lavori con movimenti ripetitivi degli arti superiori. La check-list OCRA comprende l’analisi di tutti i fattori di rischio principali quali la FREQUENZA, la FORZA, la POSTURA INCONGRUA, la CARENZA DI TEMPI DI RECUPERO e la presenza di FATTORI DI RISCHIO COMPLEMENTARI. La check-list descrive una postazione di lavoro e ne stima il rischio intrinseco: la procedura consentirà di conoscere quali posti di lavoro all’interno dell’azienda risultano per le proprie caratteristiche strutturali e organizzative a rischio “assente”, “lieve”, “medio”, “elevato”, al di là del turn-over dei lavoratori. La check-list fornisce perciò una pre-stima del rischio intrinseco di ciascuna postazione e non gli indici di esposizione di ciascun lavoratore, valutazione che andrà completata successivamente. La scheda prevede una breve descrizione del posto di lavoro e del lavoro svolto sulla postazione; è opportuno quindi individuare quanti posti di lavoro siano presenti identici a quello descritto e quanti posti siano, anche se non identici, molto simili e procedere nell’analisi del rischio per similitudini. Nelle aziende di grandi dimensioni è infatti utile, per ottenere maggiori informazioni in tempi brevi, procedere nell’analisi anche per similitudini (clonazione). Lo schema di analisi proposto dalla check-list prevede la individuazione di valori numerici preassegnati (crescenti in funzione alla crescita del rischio) per ciascuno dei 4 principali fattori di rischio (tempo di recupero, frequenza, forza, postura) e per i fattori complementari. La somma dei valori parziali ottenuti produce una entità numerica che consente la stima del livello di rischio.